Programma:
La nuova legge europae per la riduzione del 79%: la
revisione della regolamentazione europea 842/06
Eliminazione e riduzione dei refrigeranti fluorurati HFC
nella applicazioni di refrigerazione e condizionamento
Nuovi fluidi refrigeranti (ammoniaca, idrocarburi, CO2, HFO)
Il futuro dei gas refrigeranti naturali e a basso impatto
ambientale
Lo sviluppo di nuovi componenti e nuovi impianti in
relazione ai problemi energetici e ambientali
Energie rinnovabili nella refrigerazione e nel
condizionamento.
Decreto Italiano e Europeo sui refrigeranti HFC
(R134a-R410a-R407c..)
Certificazione, Patentino Italiano e Europeo Frigoristi
sugli HFC e in futuro sui refrigeranti naturali
Ispezioni ambientali DPR43/2012 e energetiche negli impianti
di condizionamento e pompe di calore DPR74/2013
Controllo delle Perdite - Registro d’impianto - refrigerante
solo a personale qualificato
Dibattito
Tavola Rotonda con le aziende e gli enti certificatori
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La rivoluzione dei refrigeranti: i
refrigeranti fluorurati verranno diminuiti del
79% . L’industria ritiene che potrebbe essere
un’opportunità, ma i tecnici e gli operatori
ancora non sono pronti all’utilizzo dei
refrigeranti alternativi
Riusciranno le industrie italiane ed europee ad
adeguare velocemente i loro prodotti?
“Siamo qui riuniti al periodico appuntamento
sulle ultime tecnologie del freddo e del
condizionamento e sullo stato dei refrigeranti,
ma questa volta siamo a decretare la fine dei
refrigeranti di 3a generazione con l’inizio
della fase dei refrigeranti di 4a generazione
che non contribuiscono al riscaldamento del
pianeta” Inizia così il 16° Convegno Europeo con
le parole del prof. Alberto Cavallini.
Questi refrigeranti sono però solo in parte una
novità per il nostro settore, infatti già in
passato erano stati eliminati in quanto con
caratteristiche meno idonee per maneggevolezza e
facilità d’uso.
Il prof. Cavallini dell’Università di Padova, il
maggior esperto mondiale del settore,
continua
la parte introduttiva del convegno con una
provocazione: il 97% degli scienziati a livello
mondiale pensa che l’aumento delle temperature,
oggettivamente rilevate dagli osservatori di
tutto il mondo, sia dovuto all’attività
antropica (cioè dell’uomo) mentre solamente il
3% non pensa che sia dovuto ad attività
dell’uomo ma prima di tutto a cause cicliche che
hanno come prima causa l’aumento dell’attività
solare.
Il professore si schiera provocatoriamente con
il 3% mettendo anche sul piatto il fatto che
negli ultimi secoli e millenni l’aumento della
CO2 segue e non precede un
surriscaldamento terrestre.
Infatti gli oceani contengono sessanta volte più
anidride carbonica di quanta ce ne sia
nell'aria. Con la crescita della temperatura sul
pianeta essa viene liberata in quantità
maggiore.
Poiché solamente l’Europa emana leggi che
regolamentano l’operato delle sue imprese mentre
il resto del mondo continua ad inquinare come
non mai successo prima (Cina, India, Brasile e
anche gli Stati Uniti con i nuovi ritrovamenti
di combustibili fossili), l’Europa non mette
così in una situazione di svantaggio la Sua
industria?
Perché deve essere l’industria della
Refrigerazione e Condizionamento, che già fece
molto per combattere l’ozono, a dover pagare per
questi cambiamenti, non del tutto certi, del
nostro clima.
A queste provocazioni ovviamente hanno risposto
le massime autorità mondiali legate al mercato
degli impianti di refrigerazione e
condizionamento, esponenti delle Nazioni Unite
UNEP e UNIDO, della Commissione Europea, delle
associazioni mondiali della refrigerazione
(IIR), delle associazioni europee dei Tecnici e
delle Industrie oltre che delle maggiori aziende
del settore.
Lo scenario Internazionale ed Europeo:
Le Nazioni Unite hanno presentato la situazione
internazionale: negli ultimi 10 anni sono state
moltissime le iniziative dell’industria per
ridurre l’impatto sul clima, partendo dalle
iniziative delle associazioni delle industrie
alimentari e della grande distribuzione con
l’intento di mettere in luce la loro natura
“green” (ad esempio Coca Cola, Unilever, Red
Bull, nel consorzio Refrigerant Naturally,
oppure Nestlé, Tesco … nel consorzio Consumer
Good Forum) ad arrivare alle iniziative
politiche e legislative vere e proprie del 2006
con la regolamentazione europea sul controllo
delle emissioni dei gas fluorurati (842/2006) e
gli accordi degli stati americani.
Jim Curlin, UNEP, ha continuato elogiando la
rivoluzione dei refrigeranti in atto in Europa
che è stata al centro del dibattito di questo
convegno.
Il convegno è poi entrato nel vivo con la
presentazione della rivoluzione in atto.
Cornelius Rhein della Commissione Europea – DG
Clima comunica che il Parlamento Europeo ha
votato la scorsa settimana approvando il testo
definitivo della legge che andrà ad eliminare il
79% dei gas refrigeranti fluorurati, sostanze
che sono alla base del funzionamento della
maggior parte degli impianti di refrigerazione,
condizionamento e pompe di calore.
Commenti e perplessità scaturite dal 16°
Convegno Europeo
Numerosi i commenti alla regolamentazione
europea che si sono susseguiti, l’industria è
nel complesso soddisfatta dichiarando che il
settore è pronto a questo cambiamento e le
tecnologie sono attualmente disponibili.
Ricorda Didier Coulomb (direttore del maggiore
istituto mondiale sulla refrigerazione dal quale
dipende l’80% della popolazione mondiale e
finanziato da 63 governi tra cui l’Italia) che
la refrigerazione è fondamentale per il genere
umano in quanto preserva cibo e medicine, aiuta
il comfort ed è elemento indispensabile per
l’uomo.
Sono però preoccupanti le dichiarazioni del
VicePresidente dell’Associazione europea dei
Tecnici del Freddo, Marco Buoni, che riprendendo
una dichiarazione di qualche minuto prima di
Rhein, Commissione Europea, dice: “il testo
finale approvato sia dal Parlamento Europeo sia
dal Consiglio dell’Unione Europea ha eliminato i
punti relativi alla formazione e alla
certificazione relativa ai refrigeranti
alternativi, che prenderanno il posto di quelli
eliminati; questo è avvenuto perché i politici
hanno ritenuto che non fosse un fattore inerente
all’argomento della regolamentazione stessa che
ha come scopo solo i refrigeranti fluorurati ad
effetto serra”
Dice il VicePresidente AREA “la mancata
inclusione del paragrafo sulla obbligatorietà
della certificazione pure sulle alternative ai
gas refrigeranti fluorurati quali i refrigeranti
infiammabili, idrocarburi, i refrigeranti
tossici, quali l’ammoniaca, i refrigeranti ad
alta pressione, quali l’anidride carbonica,
oppure i nuovissimi refrigeranti sintetici
leggermente infiammabili HFO” continua Marco
Buoni “potrebbe causare una mancanza di tecnici
preparati e competenti, con rischio di incidenti
che potrebbero portare un’ombra negativa sia sul
successo della regolamentazione stessa sia sulla
fiducia nell’intera industria, rischiando di
bloccare il mercato con un notevole danno per
tutto il settore a partire dalle aziende
produttrici per arrivare agli utenti finali
quali la grande distribuzione, i supermercati e
i singoli prodotti.”
Marco Buoni suggerisce che “ciascuna
associazione europea delle 28 facenti parte
dell’Unione”- quasi tutte rappresentate dentro
AREA- “ deve a gran voce imporre ai propri
governi l’estensione dell’attuale certificazione
dei tecnici del freddo (Patentino Frigoristi)
che usano gas refrigeranti fluorurati includendo
dei moduli specifici sull’uso dei refrigeranti
alternativi. L’AREA ha già uno schema pronto da
proporre agli stati membri”
Il VicePresidente dell’Associazione ATF e
Professore del Politecnico di Torino Marco
Masoero ha quindi presentato il nuovissimo
libretto di impianto che da giugno i tecnici
dovranno obbligatoriamente compilare per
calcolare l’efficienza energetica degli impianti
di condizionamento sopra i 12 kW; bisognerà
studiare la possibilità di unire il libretto
d’impianto “ambientale” per i gas fluorurati con
quest’ultimo legato all’energia degli impianti.
Kelvin Kelly e Aylin Gel, rispettivamente
dall’Inghilterra e dalla Turchia, con le loro
situazioni, che si possono considerare agli
antipodi, hanno chiuso gli interventi dedicati
ai presidenti del convegno spiegando la
situazione in Europa sull’uso dei refrigeranti
alternativi e lo stato dell’arte sull’uso degli
ancora attualissimi e molto usati gas
fluorurati.
Conclusioni delle industrie
Il convegno si è concluso con le industrie che
hanno illustrato le applicazioni disponibili per
soddisfare i requisiti dettati dall’Unione
Europea sia per quanto riguarda le
regolamentazioni già in atto sia quelle che
presto entreranno in vigore. Daikin propone il
refrigerante R32, a minore impatto ambientale
con GWP un terzo di quanto attualmente sia
quello dell’R410a. Rivoira i refrigeranti
sintetici di 4a generazione HFO. Hudson
Technologies propone un nuovo sistema di
gestione del gas refrigerante fluorurato per
incentivarne il recupero. Embraco e Mayekawa i
compressori e le applicazioni con i refrigeranti
naturali NH3, CO2, HC. Per finire il Bureau
Veritas ritorna sull’importanza per le aziende
di avere la competenza per evitare l’emissione
dei potenti gas refrigeranti ad effetto serra in
atmosfera.
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