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CENTRO STUDI GALILEO

 

DIBATTITO INTERNAZIONALE SUGLI HFC

 

Intervista a Didier Coulomb, direttore dell'Istituto Internazionale del Freddo

In riferimento alle diverse posizioni relative ai refrigeranti e a come vengono utilizzati nella catena del freddo, quali sono le posizioni dell’IIR al riguardo?

La Conferenza degli Stati Uniti a Doha (Qatar) tenutasi nel novembre del 2008 sul Protocollo di Montreal è stata, a mio parere, molto importante perché è stata la prima conferenza in cui si è parlato della questione degli HFC. Fino ad ora non si parlava che della diminuzione e dell’abolizione degli HCFC spiegando che sarebbero stati molto utili per la conservazione dello strato dell’ozono e per il cambiamento climatico perché sia gli HCFC che i CFC avevano un impatto sullo strato dell’ozono e sul cambiamento climatico ma  ci si guardava bene dal parlare a proposito delle diverse soluzioni relative alla loro sostituzione. Per la prima volta abbiamo parlato e abbiamo cercato una soluzione a proposito della sostituzione degli HCFC ed abbiamo deciso di organizzare un seminario di lavoro per preparare la prossima conferenza sullo strato dell’ozono in occasione della quale si prenderanno delle decisioni relative agli HFC. Questo seminario avrà luogo a luglio in Svizzera con la partecipazione dei principali paesi interessati. L’Istituto Internazionale del Freddo (IIR) vi è stato invitato. Questo seminario sarà l’occasione per prepararsi alla prossima conferenza che si terrà in Egitto. La situazione dei gas contenenti fluoro a livello mondiale è la seguente: non è più praticamente possibile commercializzare i CFC in nessun paese ed essi sono quasi del tutto scomparsi. Il problema relativo ai CFC è quello del recupero degli impianti alla fine della loro vita: gli stock di CFC negli impianti attuali sono ancora  ingenti ed è necessario evitare che vengano emessi nell’atmosfera a causa di fughe accidentali o del mancato recupero alla fine della vita dell’impianto.  Per gli HCFC il primo processo è ormai stato avviato in tutto il mondo. Ma rimangono gli HFC il cui potenziale di riscaldamento del clima è uguale a quello degli HCFC.

E’ dunque legittimo preoccuparsene, anche se si hanno due tipi di approccio possibili: un migliore confinamento del refrigerante, con un dispositivo di regolamento degli F gas come quello approvato dall’Unione Europea; oppure una soppressione graduale seguendo i passi fissati dal Protocollo di Montreal per i CFC e gli HCFC.  Tuttavia, questo problema non dovrebbe mettere in secondo piano il problema energetico: il consumo energetico è il fattore principale di impatto degli impianti sul clima. Isolare gli HFC dai riflessi sul clima per prenderli in considerazione solo all’interno del Protocollo di Montreal potrebbe dare esiti nefasti. In conclusione, vorrei sottolineare il fatto che dobbiamo occuparci sempre più della questione ambientale nel settore del freddo. Si tratta sicuramente del problema più rilevante oggigiorno del settore del freddo ma non dobbiamo allo stesso tempo dimenticare che il freddo è indispensabile. Dunque non si deve mai smettere di incentivarne lo sviluppo.

L’importanza del freddo nella catena del freddo nei paesi in via di sviluppo

Come ho appena detto e‘ necessario ricordare che il freddo è molto importante. Abbiamo bisogno del freddo sia per la conservazione degli alimenti sia dei prodotti medicinali, nel primo caso per preservare la quantità dei prodotti deperibili e nel secondo perché i prodotti conservati rimangano integri. Il primo punto pone il problema della disponibilità degli impianti. Vi sono molte persone in Africa che soffrono di malnutrizione. Dunque, sin da ora vi è la necessità di avere a disposizione un maggior numero di impianti, che aumenterà con l’incremento demografico previsto per il futuro (più di 2 miliardi in 40 anni). Dunque è necessario ottenere una produzione alimentare da trasportare e stoccare per soddisfare le richieste delle città, la cui popolazione sta aumentando molto rapidamente. Il freddo è una tecnica relativamente facile da mettere in opera ed è in grado di ridurre le perdite.  Oggi si parla molto sul modo in cui nutrire il pianeta ma si parla poco del freddo anche se  il freddo offre la possibilità di incrementare la quantità di alimenti a nostra disposizione. Un altro aspetto importante è quello sanitario non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche in quelli industrializzati. Il freddo è una delle maggiori garanzie per avere alimenti sani ed evitare malattie e conservare e trasportare alcuni prodotti sanitari, come i vaccini. Circa 10 anni fa uno studio americano ha dimostrato che  più di 1600 decessi all’anno erano dovuti, almeno in parte, alla gestione scorretta della temperatura delle derrate alimentari.  Anche il consumatore non sa come conservare correttamente i prodotti. Ma vi sono problemi relativi alla gestione della temperatura anche lungo la catena del freddo.

Ci impegneremo a parlare maggiormente a proposito dell’alimentazione e della soluzione offerta dal freddo. Il nostro obiettivo è quello di comunicare quanto sia importante il freddo e di come sia necessario diffonderlo maggiormente e migliorare gli impianti. Sarà necessario tenere in considerazione il fatto che la richiesta di freddo è in costante aumento. Il freddo continuerà ad essere indispensabile nel settore dell’alimentazione e in quello della salute pubblica. Tutte le tecnologie del freddo subiranno cambiamenti rapidi a causa della questione ambientale.   Dunque ci si deve occupare sia del fabbisogno alimentare a livello mondiale sia dei cambiamenti che dovrà affrontare il settore della refrigerazione per diminuire l’impatto sull’ambiente: si tratta di sviluppi a lungo termine.